
Figli di Abramo
In Europa, come in Medio Oriente, o ovunque i FIGLI DI ABRAMO oggi vivano, più che raccontare i danni procurati da integralismi e conflitti di religione bisognerebbe, cercare di narrare la storia di una florida interazione culturale, intellettuale e spirituale, dove le tre grandi fedi, vivendo vicine, si sono in realtà reciprocamente arricchite di valori comuni e universali che, insieme, hanno segnato molto del cammino dell’Umanità. Temi che questo spettacolo affronta fin dalle prime battute, con una affabulazione fatta di mille storie e mille miti, connessi con Abramo, che s’intrecciano fra loro, generando nuove storie e nuove tradizioni. Miti e Riti che ci sembra, forse, di aver dimenticato ma che sono fondamento e DNA delle nostre civiltà, delle nostre comunità, delle nostre complessità. Svein Tindberg: “Realizzare un’opera di teatro su uno dei capisaldi della cultura universale può sembrare opera insormontabile. Ma è stato meno complicato di quel che sembra. Queste sono storie fantastiche. In tutti i sensi! Il mio compito è stato tesserle fra loro per raccontarle come una storia nuova, bella e avvincente, capace di suscitare scintille di meraviglia negli occhi degli spettatori. Spero perciò che il pubblico esca dallo spettacolo con il sorriso sulle labbra ma anche con un po’ più di consapevolezza. Abbiamo bisogno di conoscerci meglio, l’uno con l’altro, se vogliamo essere in grado di vivere insieme. No?”